PICCOLA INTRODUZIONE AI CENTRI ENERGETICI
Se pensi alla parola corpo, di solito l’immagine che ti viene in mente è il tuo corpo fisico, quello che vedi appena abbassi lo sguardo o sei riflessa in uno specchio.
Composto da un insieme di cellule, organi, apparati, nervi, ossa, muscoli, che interagiscono tra loro in modi complessi e affascinanti. Osservabili.
Se pensi alla parola corpo, l’associazione è con qualcosa di tangibile, materiale.
Eppure in diverse tradizioni, come in quella cinese, indiana, ma anche nella medicina tradizionale dell’area mediterranea che è giunta fino a noi, il corpo non è solo quello fisico: abbiamo anche un corpo mentale, emotivo, ed energetico (almeno).
I canali energetici nel nostro corpo sono moltissimi, in medicina tradizionale cinese trovi i Meridiani, nella medicina indiana della tradizione vedica trovi il termine Nadi, e diverse tradizioni propongono una loro categorizzazione delle qualità energetiche che possono essere presenti in ogni persona, collegate di solito agli Elementi o a una loro combinazione:
- Vata, Pitta, Kapha che in Ayurveda- la medicina tradizionale vedica indiana-rappresentano i tre Dosha, ovvero le tre sostanze o flussi energetici primari presenti in ogni persona.
- Metallo, Acqua, Legno, Fuoco, Terra, che sono i cinque movimenti, le cinque qualità in medicina tradizionale cinese.
- Aria, Fuoco, Acqua, Terra in Medicina Tradizionale Mediterranea e i loro umori, che confluiscono in ogni costituzione individuale.
È una prospettiva affascinante e complessa, che si intreccia con una visione più statica legata al solo corpo fisico e che mi ricorda sempre la parola interezza: sono convinta che ogni parte sia fondamentale e vada presa in considerazione, in modo mai superficiale e rispettoso, sia nel suo aspetto più organico che in quello più energetico, perché è il senso profondo della parola olistico (dal greco olos, tutto, intero): uno sguardo olistico sia verso il nostro corpo che nel rapporto con l’ambiente che ci circonda.
CHAKRA E CENTRI ENERGETICI
Nei primi passi che muovevo inconsapevolmente verso la complessità del nostro corpo ho incontrato la parola chakra (dal sanscrito cakra, ovvero ruota, cerchio) in una delle mie primissime lezioni di yoga 15 anni fa.
La mia curiosità si è subito accesa! I chakra sono centri energetici, dei vortici di energia che si trovano soprattutto all’intersezione dei canali energetici che scorrono nel nostro corpo. Il loro studio mi ha accompagnato in questi anni, e non conoscendo il sanscrito, mi sono basata su diversi testi oggi diffusi, anche se di stampo molto occidentale.
In Occidente infatti, pur essendo presenti in ogni persona si dice moltissimi centri energetici, sono riconosciuti sette chakra principali, disposti lungo l’asse centrale del nostro corpo: Muladhara, Svadhisthana, Manipura, Anahata, Vishuddha/Visuddha, Ajna, Sahasrara. Sono descritti ognuno con una posizione ben precisa e con determinate caratteristiche e sono associati a organi e ghiandole del corpo umano.
A un livello più anatomico, fisico e organico, un’ipotesi oggi diffusa fa corrispondere i chakra e i canali energetici che attraversano il corpo al nostro sistema nervoso autonomo, che è quel sistema che si occupa di tutte le nostre funzioni che sono al di fuori del nostro controllo volontario, come le reazioni di attacco/fuga o di rilassamento.
Ci tengo a presentarti questa breve introduzione teorica per poterti raccontare nel post tra due mercoledì la mia posizione e il modo in cui lavoro, cercando di non dare nulla per scontato.
Credo infatti fortemente nell’approfondimento curioso e attento di un argomento prima di sviluppare un mio punto di vista e una riflessione personale, e vorrei fosse ciò che offro a te anche qui.
Ora raccontami, qual è la tua esperienza con i chakra? Ne hai già sentito parlare o a leggere questa parola ti appare un bel punto interrogativo?
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